
Cosa significa rivestire il ruolo di sindaco essendo donna?… Ci sono caratteristiche che vengono dalla storia e dalla cultura delle persone, siano esse indifferentemente uomini o donne e ci sono altre che invece si ritrovano presenti, più frequentemente, in uno dei due generi.
Il mio modo di intendere politica e amministrazione pubblica, ma soprattutto il metodo scelto per amministrare mi sembrano diversi, a volte profondamente diversi, rispetto a quelli dei miei predecessori o a quelli di altri colleghi; diversi sono anche gli strumenti adottati e taluni obiettivi prefissati.
C’è attenzione alle persone perché considero essere queste il vero patrimonio amministrato: cittadini a pieno titolo dal più piccolo al più anziano, dal più umile al più ricco compreso il personale dipendente al quale chiedo con chiarezza e decisione di operare nel rispetto di tutti e di impegnarsi seriamente nel servizio alla città.
Ho scelto di essere d’esempio nel lavoro di ogni giorno che deve risultare proficuo e determinato a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati considerando l’esempio appunto il migliore e più efficace strumento di traino e di reale condivisione dei problemi; pochi sono gli ordini impartiti dall’alto, non c’è l’autorità precostituita alla quale avvicinarsi con ogni precauzione e alla quale spettino onore e privilegi. Il senso del mandato è proprio nello stare tra la gente, nel trovare le soluzioni ai problemi, nel lavorare con interesse e pervicacia volte a raggiungere lo scopo finale del benessere fisico e morale di ogni singolo concittadino Montebellunese.
Questa forma mentis deriva da una storia millenaria che ha visto le donne assumere in capo a se stesse, quasi sempre e solo doveri e responsabilità senza l’abitudine a chiedere qualcosa in cambio; le figure femminili sono state e sono struttura portante del tessuto della società: nella famiglia e nel lavoro - e quindi risultano presenti, affidabili e rigorose - perché questo e’ necessario per progredire, permettere la pacifica convivenza e sperare in un futuro per i propri figli. La pace e il senso del futuro sono vorrei dire “naturalmente” quasi fisicamente proprie della mentalità femminile.
Un po’ sentinelle un po’ muli, un po’ poetesse e filosofe un po’ economiste e ingegnere… Difficile schedarle con precisione, poco inclini come sono ad una appartenenza acritica. Libere nel pensiero e nell’azione e coscienti che il valore delle cose è nel metodo con il quale si ottengono. Attente ai contesti e ai particolari, alla delicatezza dell’insieme, al pensiero che vola e arriva a meta, ai simbolismi.
Mi torna alla mente quale rappresentazione della diversità di approccio un luogo migrante che si chiama “il circo Bidone”, è un circo francese poetico e molto spettacolare insieme, lì ci sono i clown, come in ogni circo ma in luogo dei leoni e degli elefanti ci sono galline, gatti e cani. La differenza sta nella grande semplicità con la quale vengono fatti lavorare animali comuni, ovvi e casalinghi che pare abbiano sposato questo vivere in simbiosi con gli uomini e le donne del circo. Pare che nessuno ammaestri e domini e che nessuno venga ammaestrato ma che l’aria sia pregna di poesia e autenticità, lo spettatore ride e si diverte e il senso vero del circo è in quello spettacolo semplice e diretto, dove ognuno ha il suo ruolo e tutti imparano a sorridere di se stessi, come in un film di Fellini.
Ecco c’è tanta idealità dietro l’azione femminile, certo c’è coraggio e onestà, attenzione all’ambiente, al futuro e gioia di rendersi utili ma anche il senso, profondo, della vita con le sue luci e le sue ombre: l’ironia che nasce dal comprendere la relatività del valore dei beni materiali, che sviluppa la sensibilità verso i più sfortunati e la determinazione contro le ingiustizie.
Come diceva Helmut Kohl, e citiamo pure un uomo, quando fu insignito del premio De Gasperi, “Solo gli idealisti sanno essere realisti, anche quando si è capaci di sognare resta comunque difficile realizzare una decente quotidianità figuriamo se si nasce già cinici e sconfitti”.
La politica al femminile è un orizzonte e quindi idealità e sogno, ma la quotidianità per raggiungerlo è data dal lavoro e da molta, molta concretezza.
Laura Puppato
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